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La Rotonda, il salotto buono di Trebisacce dalla cucina audace

E’ il più elegante – e volutamente – dei ristoranti di Trebisacce, vero e proprio salotto buono della cittadina jonica proiettato sulla Riviera dei Saraceni.

E “Saraceno” era anche il “Sasso” dove negli anni ’60 danzavano spensierati i tanti turisti che affollavano Trebisacce, che all’epoca già iniziava a strutturarsi come località balneare di tutto rispetto.

Trebisacce. Il lungomare e l’attuale sede de La Rotonda negli anni ’60.

La Rotonda nasce nel 2007, quando il locale, vecchia gloria dello svago trebisaccese, fu riportato a nuova vita.

Da dieci anni il timone è saldamente nelle mani di Giuseppe Russo.

Da allora, gradualmente, da locale di ispirazione tradizionale la Rotonda si è spostata verso un’offerta che strizza l’occhio al fine dining, con una serie di rinnovi agli interni ed al giardino esterno, e, last but not least, l’aggiunta di un banco del pescato a vista nell’estate del 2021.

Alla guida della brigata c’è stabilmente lo chef Luca Loris Aloia, che ben ha interpetato il progressivo cambio di rotta del locale cittadino insieme al sous chef Francesco Mutto.

In carta a farla da protagonista sono l’innovazione, la sperimentazione, lo stile audace e di rottura che sa rompere gli schemi della tradizione: non mancano, però, alcuni piatti signature che il menù ospita ormai da tempo, legati ad un novero di prodotti del pescato locale pressochè sempre presenti – quando disponibili – dalle aragoste della Secca di Amendolara, alle seppie “a chilometro zero”, al polpo, che diviene protagonista di un’insalata di mare scomposta, ai gamberi viola dello Jonio crudi, serviti, come anche il tonno, in forma di tartàre. Eccone alcuni tra i più rappresentativi:

Scrigno al nero di seppia ripieno di burrata pugliese, gamberi viola e tartufo
Spaghetto di Gragnano del Pastificio Gentile con polpa di riccio, tartare di gambero viola e filetti di peperoncino piccante disidratato.

Qui per reindirizzarsi al menù completo

Altro fiore all’occhiello del ristorante è, senz’altro, la cantina, composta da etichette nazionali ed estere, chiudendosi con una curata carta dei distillati, curata personalmente dal patron.

Gli interni e la cantina

Come in ogni salotto buono che si rispetti, la chiusura non poteva non essere affidata a dessert della pasticceria Sal De Riso di Minori, a suggellare l’attenzione verso le eccellenze del territorio campano, cui titolari e chef guardano da sempre con grande attenzione.

Da Lucrezia, il territorio protagonista nella cucina di Giuseppe Gatto

Nacque come una pizzeria e semplice trattoria il ristorante “Da Lucrezia”, che oggi è uno dei più autorevoli indirizzi della città.

A guidarne la cucina, dal 2007, c’è lo chef Giuseppe Gatto, che ha ereditato la tradizione familiare di mamma Lucrezia, innovandola, ma proseguendola sempre all’insegna dell’autenticità dei prodotti territoriali.

Giuseppe, dopo gli studi alberghieri, e quelli universitari, compiuti a Cosenza, è divenuto sommelier (lo testimonia, del resto, la ricca ed articolata cantina di cui può fregiarsi il locale): a partire dall’età di 16 anni ha affiancato la madre, nella conduzione del locale, che da semplice pizzeria e , in seguito, anche rosticceria take away si è trasformato in uno dei principali indirizzi cittadini, a suggellare una dedizione alla tradizione locale con pochi casi simili in zona.

Ristorante Da Lucrezia, gli interni

Una continua ricerca delle eccellenze del territorio, quella compiuta dallo chef Gatto, che si esprime anche nel suo impegno nella locale Condotta Slow Food Magna Grecia-Pollino, di cui è responsabile dei Presidi.

La materia prima, rigorosamente espressione del pescato fresco del luogo: dalle aragoste della Secca di Amendolara, alle seppie pescate al largo di Trebisacce, alle alici, ai totani, alla gallinella di mare, passando per il pescato di paranza. Pesce di territorio, protagonista, un tempo, di una cucina povera, ma divenuta, poi, il volano per la costruzione di una proposta gastronomica creativa ed autorevole.

Non manca, però, anche grande spazio per i prodotti della terra, quelli qualitativamente elevati ed unici nel proprio genere, acquistati grazie al rapporto continuativo e diretto con i piccoli produttori locali, come, ad esempio, il tartufo nero del Pollino, quando disponibile.

Ristorante Da Lucrezia. tartufo nero del Pollino

Trattata da mani sapienti e appassionate, è trasformata in piatti semplici ma al contempo di sicuro successo.

Ristorante Da Lucrezia. Lo chef Giuseppe Gatto

La carta del locale parla da sè, ispirandosi alla tradizione marinara autentica, coniugando piatti tradizionali e portate espressione di una rivisitazione più complessa di quanto di meglio passa il convento delle paranze del territorio. Eccone alcuni tra i più rappresentativi:

Ristorante Da Lucrezia. Zuppa ristretta di merluzzo, gallinella e rana pescatrice.
Riso di Sibari al nero di seppia ed il suo crudo
Ristorante Da Lucrezia. Riso di Sibari con totani, pesto di basilico, stracciatella allo zafferano e gocce di peperoncino.

Altro pezzo forte del locale è senz’altro la pizza, con impasto ad alta digeribilità ed a lunga lievitazione. Nel pieno rispetto della tradizione locale, però, per i fedelissimi delle tipicità del luogo, è imperdibile la pitta, che ancora oggi trova spazio nella carta del delivery.

Di garum e di biondo: la pizza di Trebisacce all’Id Weekend di Nizza

Anche la pizza made in Trebisacce è stata al centro dell’Id Weekend di Nizza, a fare da viatico per la valorizzazione delle eccellenze del territorio.

Se la pizza, in sè, è una pietanza tipicamente napoletana, infatti, negli ultimi anni quella trebisaccese ha saputo distinguersi per qualità, ricerca nella realizzazione degli impasti e, last but not least, nella scelta di ingredienti e topping capaci di esprimere al meglio le tipicità territoriali.

Al salone della città più nota della Costa Azzurra a rendere il nuovo corso della pizza trebisaccese ci sono riusciti al meglio Pietro De Paola, da tempo emigrato nella nazione d’Oltralpe, e da Roberto Spizzini della Maccaroni Chef Academy.

Le materie prime usate per condimento e topping della pizza sono state tutte all’insegna della territorialità più spinta: nella giornata di sabato protagonista è stato, infatti, il garum di Antonella Garoppo, mentre nella giornata di domenica a condire il disco di pasta è stata una duplice consistenza di biondo, dalla sua confettura (realizzata da Solefrutta di Massimo Pizzini, ndr) alle fette di biondo in purezza, sino ai biscotti (offerti da Artigiani del Pane) ed aromatizzati al prodotto trebisaccese doc per eccellenza (offerto dal consorzio Giardini di Trebisacce), in un inconfondibile contrasto tra dolce e salato.

Roma. “La Geometria sacra è nella natura”: lo scatto di un trebisaccese selezionato per una mostra a via Margutta

“La Geometria è vita”. Questo il titolo del meraviglioso scatto realizzato dal trebisaccese Michele Giuseppe Mundo selezionato dalla Dantebus editrice per una mostra prevista in programma nella celebre location di Via margutta a Roma tra il 14 ed il 25 giugno.

Lo scatto, realizzato con una Panasonic G9 con sensore micro 4/3 senza post produzione, ha come soggetto principale una chiocciola, che esprime, nella sua perfezione geometrica, la meraviglia di una natura in cui è inscritto un ordine logico e matematico delle cose difficile da interpretare e disvelare completamente.

“Il linguaggio della creazione, un ordine che appartiene a tutto ciò che ci circonda – così il giovane autore trebisaccese ha descritto il suo scatto – Rappresenta la creazione della vita stessa, la manifestazione dell’armonia delle forme nel macrocosmo e nel microcosmo, secondo cui tutto deriva da un’unica fonte. Se ci fermiamo ad osservare la Natura che ci circonda possiamo davvero trovare la Geometria inscritta dentro ogni cosa, ed è perfetta e viva. La Geometria è Natura e la Natura è Geometria”.

Il mare di Trebisacce restituisce un’ “archeo-plastica”

In plastica, intatta, logora quanto basta ma non tanto da non scorgerne la cifra alla quale era commercializzata: diecimila lire.

Una scheda telefonica della Sip, di oltre trent’anni fa, datata probabilmente inizio anni ’90, è stata rinvenuta da un anonimo utente della rete sulla spiaggia di Trebisacce, poco prima dell’anfiteatro, come si evince dallo scatto.

L’autore del ritrovamento ha scelto di inviare la sua testimonianza alla pagina Fb “Archeoplastica”, che da anni, passando in rassegna le foto di rifiuti d’altri tempi abbandonati e, poi, riportati a terra dal mare spesso anche dopo decenni, contribuisce a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di preservare l’ambiente.

A Trebisacce già da anni, anche su impulso di realtà associative locali come il Rotaract, supportate da imprenditori locali, sono state svolte iniziative di pulizia dell’arenile.

Il più delle volte, tuttavia, le “archeoplastiche” giungono direttamente dai fondali e vengono portate a terra dalla forza delle onde dopo aver percorso un numero di chilometri spesso notevole ed indefinibile.

Si tratta, infatti, di rifiuti non biodegradabili in un lasso di tempo inferiore ad alcuni secoli.

La foto emblematica del ritrovamento spinge, però, la collettività a interrogarsi sulla necessità di tutelare l’ambiente nella vita di ogni giorno per limitare le conseguenze – purtroppo già evidenti – dell’inquinamento sul clima e sull’ecosistema.

Foto: pagina Fb “Archeoplastica”

Trebisacce “sbarca” in Costa Azzurra con il progetto “10 Comuni”

“Promuovere ogni iniziativa utile a costruire ed a rafforzare la reputazione internazionale di Trebisacce come destinazione turistica non solo balneare, ma culturale ed identitaria, attrattiva e fruibile 365 giorni l’anno, attraverso il suo complessivo patrimonio, a partire dalla promozione del suo borgo storico marinaro: è questo, il percorso strategico che come amministrazione comunale abbiamo intrapreso da tempo e che inizia a produrre risultati: l’Alto Jonio cosentino con Trebisacce sarà, infatti, protagonista dell’evento 10 Comuni, progetto di marketing territoriale promosso dalla Camera di Commercio italiana di Nizza in Francia e in Costa Azzurra“.

È quanto ha commentato poche ore fa in una nota il Sindaco di Trebisacce Sandro Aurelio esprimendo soddisfazione, insieme all’assessore al turismo Leonardo Petrone, per un ulteriore passo dell’amministrazione che va nella direzione di promuovere immagine, contenuti e relazioni della città e dei suoi marcatori ed attrattori oltre i confini regionali.

E il sindaco ha colto anche l’occasione per ringraziare il direttore generale della Camera di Commercio italiana a Nizza Agostino Pesce ed il responsabile del progetto Giacomo Rinaudo per l’attenzione e la sensibilità dimostrate per questo territorio.

Vedere Trebisacce al fianco dei comuni più belli d’Italia e sulle migliori riviste francesi – aggiunge il Sindaco – premia gli sforzi ed il lavoro portati avanti, orientati a costruire opportunità di crescita e sviluppo per le comunità locali e per tutti gli operatori turistico-economici“.

Il progetto “dieci comuni” si pone l’obiettivo di promuovere relazioni commerciali e culturali tra la Francia e le destinazioni selezionate, incentivando i turisti d’Oltralpe a visitare le bellezze dei comuni più belli d’Italia.

Il tutto sarà possibile attraverso una serie di azioni mirate: viaggi educativi ed incoming con giornalisti, promozione digitale e diffusa su magazine e riviste dedicate, organizzazione di incontri istituzionali con le città e personalità della Costa Azzurra e del Principato di Monaco.

(Fonte: Comune di Trebisacce – Comunicazione Istituzionale/Strategica – Lenin Montesanto Comunicazione & Lobbying)

“Club Progresso”, il pop-up per un Natale fatto di tanta musica e buoni eventi

“Club Progrè, ma a cu appartens?”. Pare siano stati in tanti a scrivere questa frase in autentico dialetto trebisaccese alla pagina instagram del “Club Progresso”, comparsa qualche tempo fa e che fino all’ultimo, quasi come in una campagna di marketing d’eccezione, ha lasciato un po’ di “suspance” sulla sua mission.

Il “Club Progresso” è un locale pop-up, espressione di un’associazione, che, proprio cavalcando l’onda di una tendenza diffusa nelle grandi città metropolitane (su tutte Milano), proverà a proporre qualcosa di diverso per la movida serale in città, uscendo, così, fuori dai canonici schemi dei cocktail bar, che pure a Trebisacce, nel tempo, sono particolarmente migliorati e cresciuti in numero.

Il Club Progresso, proprio come ogni pop-up che si rispetti, sarà aperto per un brevissimo periodo, dal 22 dicembre al 6 Gennaio, coprendo (quasi) l’intero arco delle festività natalizie.

Locali di questo tipo si rivolgono ad un pubblico giovane e dinamico, non abitudinario e più aperto alle novità e alle sperimentazioni, quindi disposto a provare qualcosa di nuovo e inedito.

Siamo un’associazione – recita la pagina Instagram del Club – e la nostra sede si trova in Piazza Progresso, nel centro storico di Trebisacce, il posto più bello del mondo. Se volete venire a conoscerci ci trovate di fronte la chiesa: tra un concertino, un dj set e un rintocco di campane ci possiamo stringere la mano di persona“.

Ed è già pronto il programma dei primi eventi organizzati dal Club, molti dei quali saranno all’insegna della buona musica. Eccoli, di seguito, riportati:

Non resta, dunque, che scoprire questa interessante novità del natale trebisaccese.

Un finale di ottobre che sa d’estate

E’ un finale di Ottobre che sa d’estate quello che sta vivendo Trebisacce, un po’ come tutto il Sud Italia, grazie all’anticiclone africano che domina da ormai più di dieci giorni sulla nostra Penisola.

Non si può, con tutta probabilità, parlare di record, siccome Trebisacce e l’Alto Jonio sono da sempre abituate a vivere un clima particolarmente mite, anche durante la primavera e l’autunno.

I dati climatici dell’intero mese di Ottobre, però, sono rilevanti: la stazione meteorologica amatoriale del Museo Noia ha rilevato, nella giornata di oggi, una temperatura massima di 24 gradi ed una minima, nelle prime ore del mattino, di ben 17 gradi.

Il clima di Ottobre è stato davvero quasi estivo: la colonnina di mercurio non è mai scesa al di sotto dei 16 gradi, toccati, sempre secondo i dati disponibili sul sito della stazione meteo, il 15 del mese in corso.

Il sole ed il caldo fuori stagione hanno portato il Lungomare e le spiagge della cittadina ad accogliere un gran numero di visitatori provenienti dalla zona circostante.

Praticamente assenti i turisti in quanto la stagione balneare “ufficiale” si è già chiusa da un pezzo: acquisita la consapevolezza di un clima che cambia e diviene sempre più rovente, però, certamente la città potrebbe, nei prossimi anni, puntare su di un programma di destagionalizzazione per ospitare presenze non soltanto a luglio e ad agosto, come avvenuto purtroppo nel passato, ma anche durante l’intero “semestre caldo”.

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