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Trebisacce. Pizza World Cup: un nuovo successo per il Salvatore Catapano e Mustafa Vesalov

Un’altra grande prestazione della delegazione trebisaccese dell’Accademia Pizzaioli Enotria (A.P.E.): al Campionato Mondiale Pizza World Cup di Roma Salvatore Catapano e Mustafa Vesalov si sono distinti con due splendide vittorie, rispettivamente nelle categorie “For Honor” e “Marinara”

Per Catapano si tratta di una conferma, avendo già trionfato nella scorsa edizione ed inoltre ha ottenuto un ottimo terzo posto nella categoria “Senza Glutine” a dimostrazione dell’attenzione che il pizzaiolo trebisaccese d’adozione, rivolge verso chi non puo’ mangiare pizze con glutine provando cosi’ di essere capace di poter offrire ugualmente un’ottimo prodotto.

Per Vesalov invece, pur avendoci abituato a delle ottime prestazioni in campionati locali è una vera consacrazione del suo livello di bravura avendo stravinto nella complessa categoria dedicata alla pizza “Marinara”. Un’affermazione suggellata da un richiamo alle sue due madrepatrie: oltre a Trebisacce, infatti, nella mente e nel cuore del pizzaiolo che guida il roof del Miramare Palace Hotel c’è la sua terra natale, la Bulgaria.

Per la cronaca – ma non solo – si segnala anche l’ottima prestazione – anch’essa una riconferma – del Socio A.P.E. proveniente dalla Francia Dominique Donnet, gia’ Campione l’anno dcorso, che ha riportato un 2° posto nella Categoria “Influencer”.

Un discorso a parte per il grandissimo secondo posto ottenuto nella categoria “Nation Team” a squadre, dove il gruppo dell’ A.P.E. ha dato prova di una compattezza e di un livello professionale eccezionale preparando tre pizze differenti, una per pizzaiolo, ognuna con un tipo di cottura diverso (legno, elettrico e fritto).

Un modo, quest’ultimo, per dimostrare la versatilità nella preparazione delle pizze, cedendo il primo posto solo all’équipe francese presentatasi molto determinata.

Ma da Trebisacce al Capionato del Mondo P.W.C. di Roma ha partecipato, in qualità di giudice, il pizzaiolo trebisaccese residente in Francia Pietro De Paola.

Un altro riconoscimento questo, oltre alle qualita’ professionali del giudice, della stima che L’A.P.E. di Trebisacce sta ricevendo da parte dei professionisti storici della pizza, come i membri della famiglia Folliero organizzatori della manifestazione arrivata oramai alla 22° edizione.

Il Pizza World Cup – commentano i partecipanti originari della cittadina jonica – ha rappresentato soltanto un ulteriore tassello di una serie di iniziative che contribuiscono a dare lustro ed accrescere il prestigio dei pizzaioli che operano sul territorio.

Tra due settimane circa – hanno commentato il Presidente Salvatore Catapano ed il Vice Pietro De Paola –saranno ospiti in qualita’ di giudice ad un’altra manifestazione, entrambi in qualita’ di giudice, il Campionato del Mondo di Pizza Piccante che si terrà à Scalea il 22 e 23 Ottobre. Altri inviti sono arrivati per presiedere, sempre come giudici, anche dall’estero tra cui la Serbia ( 23 e 24 Novembre) e la Bulgaria (13 e 14 Novembre) confermando, oramai l’interesse internazionale che riveste l’Accademia Pizzaioli Enotria“.

Possiamo finalmente asserire che il sogno di tre-quattro amici pizzaioli di Trebisacce di dare alla nostra citta’ il posto che merita nel campo della pizza si sta concretizzando – concludono – il lavoro dei pizzaioli di Trebisacce, dell’Alto Jonio e di tutti gli iscritti all’Accademia compresi quelli che risiedono in altre nazioni quali ad esempio Francia, Germania, Belgio, Tunisia (ci scusiamo se dimentichiamo qualcuno) è conosciuto e rispettato: il dato di fatto che ci rende particolarmente soddisfatti è che si parla della pizza del nostro territorio sia in Italia che all’Estero“.

Corso Vittorio Emanuele rivive con l’evento “street food” di Assopec

E’ tornato a rivivere in uno speciale evento estivo, il terzo organizzato da Assopec (in collaborazione con l’amministrazione comunale) il Corso Vittorio Emanuele di Trebisacce, storico asse viario della marina.

Grande è stata la partecipazione all’iniziativa cui i membri dell’associazione guidata da Nicola Persone, hanno lavorato con un obiettivo fondamentale: “dar vita al vecchio corso…..nucleo centrale di un tempo, punto nevralgico della citta”, rispecchiandone, dunque, la storia.

Secondo le fonti orali che si sono succedute nel tempo. Corso Vittorio Emanuele III era l’antica “Strada dei mestieri”. Proprio quelli che oggi sono ormai scomparsi: dal lattaio, al calzolaio al falegname solo per citarne alcuni tra i più rappresentativi.

Ma la fortuna di vivere in un borgo del Sud sta nel fatto che molte di queste attività sono ancora in vita. Un motivo in più, dunque, per contribuire, secondo il format ideato e lanciato, oltre che da Assopec, dal presidente del Consiglio e delegato al commercio Francesco Campanella.

Passeggiare sul vecchio corso ha, senz’altro, un altro sapore: dalla pavimentazione in pietra, al tetto adornato a festa con tante bandierine colorate, lampade d’epoca, alberi d’arancio – il simbolo iconico della città – e la distesa infinita del mare sullo sfondo.

Elementi, questi ultimi, che ispirarono l’architetto Mariano Bianchi, sindaco della città dal 2007 al 2012, che diede vita al processo di riassetto architettonico della strada dopo un lungo periodo in cui, anche a causa dell’espansione del centro urbano, specie nella sua parte marittima, aveva rivestito, progressivamente, un ruolo sempre più marginale, a fronte della crescita sempre più impetuosa del “nuovo corso” in via Lutri. Che, a sua volta, si era espanso verso viale della Libertà.

Ieri sera, invece, lo storico “cardo” trebisaccese è stato tirato a lustro, complici le bandierine colorate volute dall’attivita’ Crema e Cioccolato ovvero da Mario Salvatore e dai commercianti del primo tratto stradale, che con una lodevole iniziativa, hanno attirato l’attenzione di molti visitatori.

Assopec, per dare continuita’ a questa bellissima iniziativa, si è attivata con gli amministratori per chiederne il completamento dell’opera.

Protagonista indubbio è stato lo street food, .che ha attirato tanti turisti, inebriati dai sapori e dai profumi genuini della tradizione locale, inquadrata a tutto tondo, nel rispetto del criterio dell’inclusività che guida l’azione dell’associazione, anche con il contributo di produttori esterni selezionati.

Assopec desidera ringraziare in primis l’amministrazione comunale per l’ottima riuscita dell’evento e per la sinergia concretizzata, in particolar modo: il sindaco Franco Mundo, il delegato Francesco Campanella, Giampiero Regino, Egino Orlando, la comandante dei Vigili, gli operai del Comune, la Polizia Municipale, gli ex presidenti Andrea Franchino e Serafino Zangaro, il vice presidente Assopec Chiara Potenza, Piero La teano, Mirella Franco, gli Associati Assopec per il sostegno in ogni iniziativa, i commercianti che hanno aderito allo Street Food con i loro prodotti, ed i commercianti che hanno autonomamente portato allegria colorando il cielo di mille sfumature gioiose, si ringrazia Petrone Energy di Emanuele Petrone per avere messo a disposizione il suo operaio Angelo Natale al posizionamento delle bandierine, ma, soprattutto, Assopec desidera ringraziare quanti hanno scelto di far parte di questa nuova esperienza, degustando le prelibatezze culinarie territoriali ed esplorando le diverse proposte gastronomiche…sara’ il primo….di una lunga serie? Chissà“, il commento del direttivo dell’associazione.

L’invito è, dunque, quello di seguire i canali social dell’associazione, da Facebook a Tik Tok passando per Instagram.

Una nuova onda…jonica: così i giovani del territorio si mobilitano per il cambiamento

Imprimere una svolta al territorio dell’Alto Jonio partendo dal basso: è l’obiettivo che si pongono i giovani del collettivo N.O.I. (acronimo per Nuova Onda Jonica), riunitosi per la prima volta martedì alla Playa di Trebisacce.

Sarà certamente il primo appuntamento di una lunga serie. Incontri, questi, che rappresenteranno a loro volta la colonna portante di un insieme di attività, suddivise in due filoni principali.

Il primo, di analisi, studio e confronto su problematiche ed esigenze locali, regionali e nazionali; il secondo -più concreta – si propone di presentare istanze che nascono dalle precedenti discussioni ai consigli comunali del territorio, o organizzando eventi di discussione coinvolgendo la società civile e facendo rete con i soggetti attivi e radicati nella comunità.

Tutto nasce da una semplice domanda: cosa possono fare i giovani per l’alto jonio? Cosa possono dare alla propria terra, la quale vede gente crescere e andare via – si legge in una nota del collettivo – L’obiettivo di N.O.I. (Nuova Onda Ionica) è di incidere concretamente sulle dinamiche territoriali partendo dal basso. Attendendo i nuovi progetti e le iniziative future, già in cantiere, il collettivo invita la cittadinanza tutta, il terzo settore e le istituzioni a collaborare per dare seguito all’iniziativa”.

Il direttivo del collettivo è composto da Umberto Tripaldi, Michele Esposito, Martina Avarello, Francesca Ugolini, Domenico Odoguardi, Riccardo Filardi, Mario Vivacqua, Umberto Nupieri e Vincenzo Basile. n

Andrea Bignardi

Trebisacce: la Playa apre le porte all’estate 2024

Un locale dal taglio leggero, spigliato e giovanile torna ad impreziosire il by night trebisaccese.

Ieri sera ha aperto le sue porte la “Playa” di Stefano Russo uno dei punti di riferimento della piccola ma vivace, specie ad Agosto, “movida” cittadina.

Il chiosco, corredato da una piacevole e comoda seduta fronte mare, impreziosito da simpatici elementi di arredo marino, dal look vagamente esotico, sa regalare attimi di serenità e spensieratezza.

Gli appassionati di buon bere sapranno apprezzare la crescita della piccola ma ricercata selezione di vini che il chiosco si sta ampliando negli ultimi anni.

Numerosi anche i nuovi gin in carta – cui è dedicata un’apposita selezione. Anche le piadine esprimono un’ulteriore new entry. Non mancherà anche la musica a rendere, certamente, anche nel corso di quest’estate ormai pienamente iniziata, la notte trebisaccese più vivace e spensierata.

Calabria. La Regione finanzia voucher per master di 1 e 2 livello / Le info

Finanziamento di Voucher per Master di I e II Livello: Opportunità per i Laureati CalabresiFinanziamento di Voucher per Master di I e II Livello: Opportunità per i Laureati Calabresi

La Regione Calabria ha pubblicato, in preinformazione, un avviso per il finanziamento di voucher destinati alla partecipazione a Master di I e II livello per gli anni accademici 2024-2027.
L’iniziativa mira a consentire ai laureati calabresi l’accesso a un’offerta di formazione post-universitaria qualificata. Il bando si rivolge ai laureati di I e/o II livello residenti in Calabria da almeno sei mesi.

Il contributo massimo erogabile per ciascun beneficiario è di 10.000 euro, coprendo i costi di iscrizione al Master. Inoltre, è prevista una borsa di studio aggiuntiva per coprire i costi di soggiorno, vitto e trasporto, calcolata in base alla distanza della residenza dalla sede formativa.

La dotazione complessiva è di 6.000.000 euro, distribuiti in tre annualità:
– 2.000.000 euro per l’a.a. 2024-2025
– 2.000.000 euro per l’a.a. 2025-2026
– 2.000.000 euro per l’a.a. 2026-2027

Le risorse saranno suddivise in:
– 1.500.000 euro per percorsi formativi in Calabria
– 500.000 euro per percorsi formativi fuori regione

Le domande di voucher possono essere presentate nelle seguenti finestre temporali:
A.A. 2024-2025: dal 15/07/2024 al 30/11/2024
A.A. 2025-2026: dal 15/07/2025 al 30/11/2025
A.A. 2026-2027: dal 15/07/2026 al 30/11/2026
Le domande devono essere inviate via PEC all’indirizzo bandialtaformazione@pec.regione.calabria.it, utilizzando il modello allegato al bando (Allegato A) e riportando l’oggetto specificato. Una commissione, nominata dal Dirigente Generale del Dipartimento Istruzione, Formazione e Pari Opportunità, esaminerà le domande secondo i criteri indicati nell’Art. 10 dell’avviso.

Da Trebisacce a Sanremo: la pizza di Salvatore Catapano conquista la città dei fiori

Ancora un trionfo per il pizzaiolo Salvatore Catapano, che si è distinto nell’ambito della competizione organizzata durante lo svolgimento della kermesse “Il Villaggio del Festival” che si svolge a Sanremo contemporaneamente all’iniziativa principe della canzone italiana. La manifestazione è organizzata da Francesco Fortuna e vede come sponsor ufficiale Ristorfoods, oltre alla partnership di tante imprese agroalimentari di eccellenza del territorio italiano.

Il pizzaiolo della pizzeria “Mario a Mare”, attiva presso l’Hotel Stellato, sul lungomare della cittadina jonica, ha conseguito il secondo posto nell’ambito della categoria pizza classica con una quattro pomodori; si è posizionato, al contempo, quinto, nella categoria “pizza gourmet”.

La creazione proposta da Catapano, come sempre, ha espresso al meglio la duplice finalità di racchiudere creatività e tradizione del territorio: crema di zucchina romanesca, gamberi in pasta kataifi, stracciatella, corallo alimentare al nero di seppia e pinoli tostati in equilibrio tra loro, a esprimere una perfetta simbiosi tra terra e mare.

La Rotonda, il salotto buono di Trebisacce dalla cucina audace

E’ il più elegante – e volutamente – dei ristoranti di Trebisacce, vero e proprio salotto buono della cittadina jonica proiettato sulla Riviera dei Saraceni.

E “Saraceno” era anche il “Sasso” dove negli anni ’60 danzavano spensierati i tanti turisti che affollavano Trebisacce, che all’epoca già iniziava a strutturarsi come località balneare di tutto rispetto.

Trebisacce. Il lungomare e l’attuale sede de La Rotonda negli anni ’60.

La Rotonda nasce nel 2007, quando il locale, vecchia gloria dello svago trebisaccese, fu riportato a nuova vita.

Da dieci anni il timone è saldamente nelle mani di Giuseppe Russo.

Da allora, gradualmente, da locale di ispirazione tradizionale la Rotonda si è spostata verso un’offerta che strizza l’occhio al fine dining, con una serie di rinnovi agli interni ed al giardino esterno, e, last but not least, l’aggiunta di un banco del pescato a vista nell’estate del 2021.

Alla guida della brigata c’è stabilmente lo chef Luca Loris Aloia, che ben ha interpetato il progressivo cambio di rotta del locale cittadino insieme al sous chef Francesco Mutto.

In carta a farla da protagonista sono l’innovazione, la sperimentazione, lo stile audace e di rottura che sa rompere gli schemi della tradizione: non mancano, però, alcuni piatti signature che il menù ospita ormai da tempo, legati ad un novero di prodotti del pescato locale pressochè sempre presenti – quando disponibili – dalle aragoste della Secca di Amendolara, alle seppie “a chilometro zero”, al polpo, che diviene protagonista di un’insalata di mare scomposta, ai gamberi viola dello Jonio crudi, serviti, come anche il tonno, in forma di tartàre. Eccone alcuni tra i più rappresentativi:

Scrigno al nero di seppia ripieno di burrata pugliese, gamberi viola e tartufo
Spaghetto di Gragnano del Pastificio Gentile con polpa di riccio, tartare di gambero viola e filetti di peperoncino piccante disidratato.

Qui per reindirizzarsi al menù completo

Altro fiore all’occhiello del ristorante è, senz’altro, la cantina, composta da etichette nazionali ed estere, chiudendosi con una curata carta dei distillati, curata personalmente dal patron.

Gli interni e la cantina

Come in ogni salotto buono che si rispetti, la chiusura non poteva non essere affidata a dessert della pasticceria Sal De Riso di Minori, a suggellare l’attenzione verso le eccellenze del territorio campano, cui titolari e chef guardano da sempre con grande attenzione.

Da Lucrezia, il territorio protagonista nella cucina di Giuseppe Gatto

Nacque come una pizzeria e semplice trattoria il ristorante “Da Lucrezia”, che oggi è uno dei più autorevoli indirizzi della città.

A guidarne la cucina, dal 2007, c’è lo chef Giuseppe Gatto, che ha ereditato la tradizione familiare di mamma Lucrezia, innovandola, ma proseguendola sempre all’insegna dell’autenticità dei prodotti territoriali.

Giuseppe, dopo gli studi alberghieri, e quelli universitari, compiuti a Cosenza, è divenuto sommelier (lo testimonia, del resto, la ricca ed articolata cantina di cui può fregiarsi il locale): a partire dall’età di 16 anni ha affiancato la madre, nella conduzione del locale, che da semplice pizzeria e , in seguito, anche rosticceria take away si è trasformato in uno dei principali indirizzi cittadini, a suggellare una dedizione alla tradizione locale con pochi casi simili in zona.

Ristorante Da Lucrezia, gli interni

Una continua ricerca delle eccellenze del territorio, quella compiuta dallo chef Gatto, che si esprime anche nel suo impegno nella locale Condotta Slow Food Magna Grecia-Pollino, di cui è responsabile dei Presidi.

La materia prima, rigorosamente espressione del pescato fresco del luogo: dalle aragoste della Secca di Amendolara, alle seppie pescate al largo di Trebisacce, alle alici, ai totani, alla gallinella di mare, passando per il pescato di paranza. Pesce di territorio, protagonista, un tempo, di una cucina povera, ma divenuta, poi, il volano per la costruzione di una proposta gastronomica creativa ed autorevole.

Non manca, però, anche grande spazio per i prodotti della terra, quelli qualitativamente elevati ed unici nel proprio genere, acquistati grazie al rapporto continuativo e diretto con i piccoli produttori locali, come, ad esempio, il tartufo nero del Pollino, quando disponibile.

Ristorante Da Lucrezia. tartufo nero del Pollino

Trattata da mani sapienti e appassionate, è trasformata in piatti semplici ma al contempo di sicuro successo.

Ristorante Da Lucrezia. Lo chef Giuseppe Gatto

La carta del locale parla da sè, ispirandosi alla tradizione marinara autentica, coniugando piatti tradizionali e portate espressione di una rivisitazione più complessa di quanto di meglio passa il convento delle paranze del territorio. Eccone alcuni tra i più rappresentativi:

Ristorante Da Lucrezia. Zuppa ristretta di merluzzo, gallinella e rana pescatrice.
Riso di Sibari al nero di seppia ed il suo crudo
Ristorante Da Lucrezia. Riso di Sibari con totani, pesto di basilico, stracciatella allo zafferano e gocce di peperoncino.

Altro pezzo forte del locale è senz’altro la pizza, con impasto ad alta digeribilità ed a lunga lievitazione. Nel pieno rispetto della tradizione locale, però, per i fedelissimi delle tipicità del luogo, è imperdibile la pitta, che ancora oggi trova spazio nella carta del delivery.

Di garum e di biondo: la pizza di Trebisacce all’Id Weekend di Nizza

Anche la pizza made in Trebisacce è stata al centro dell’Id Weekend di Nizza, a fare da viatico per la valorizzazione delle eccellenze del territorio.

Se la pizza, in sè, è una pietanza tipicamente napoletana, infatti, negli ultimi anni quella trebisaccese ha saputo distinguersi per qualità, ricerca nella realizzazione degli impasti e, last but not least, nella scelta di ingredienti e topping capaci di esprimere al meglio le tipicità territoriali.

Al salone della città più nota della Costa Azzurra a rendere il nuovo corso della pizza trebisaccese ci sono riusciti al meglio Pietro De Paola, da tempo emigrato nella nazione d’Oltralpe, e da Roberto Spizzini della Maccaroni Chef Academy.

Le materie prime usate per condimento e topping della pizza sono state tutte all’insegna della territorialità più spinta: nella giornata di sabato protagonista è stato, infatti, il garum di Antonella Garoppo, mentre nella giornata di domenica a condire il disco di pasta è stata una duplice consistenza di biondo, dalla sua confettura (realizzata da Solefrutta di Massimo Pizzini, ndr) alle fette di biondo in purezza, sino ai biscotti (offerti da Artigiani del Pane) ed aromatizzati al prodotto trebisaccese doc per eccellenza (offerto dal consorzio Giardini di Trebisacce), in un inconfondibile contrasto tra dolce e salato.