
Il mare di Trebisacce restituisce un’ “archeo-plastica”
In plastica, intatta, logora quanto basta ma non tanto da non scorgerne la cifra alla quale era commercializzata: diecimila lire.
Una scheda telefonica della Sip, di oltre trent’anni fa, datata probabilmente inizio anni ’90, è stata rinvenuta da un anonimo utente della rete sulla spiaggia di Trebisacce, poco prima dell’anfiteatro, come si evince dallo scatto.
L’autore del ritrovamento ha scelto di inviare la sua testimonianza alla pagina Fb “Archeoplastica”, che da anni, passando in rassegna le foto di rifiuti d’altri tempi abbandonati e, poi, riportati a terra dal mare spesso anche dopo decenni, contribuisce a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di preservare l’ambiente.
A Trebisacce già da anni, anche su impulso di realtà associative locali come il Rotaract, supportate da imprenditori locali, sono state svolte iniziative di pulizia dell’arenile.
Il più delle volte, tuttavia, le “archeoplastiche” giungono direttamente dai fondali e vengono portate a terra dalla forza delle onde dopo aver percorso un numero di chilometri spesso notevole ed indefinibile.
Si tratta, infatti, di rifiuti non biodegradabili in un lasso di tempo inferiore ad alcuni secoli.
La foto emblematica del ritrovamento spinge, però, la collettività a interrogarsi sulla necessità di tutelare l’ambiente nella vita di ogni giorno per limitare le conseguenze – purtroppo già evidenti – dell’inquinamento sul clima e sull’ecosistema.
Foto: pagina Fb “Archeoplastica”