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Pasticceria De Marco: una dolce storia di famiglia

Era il febbraio del 1961 quando Antonio De Marco e Filomena Lo Giudice aprirono una pasticceria-gelateria sulla strada principale di Trebisacce, che, all’epoca, era la Statale 106 Jonica.

Erano gli anni di un boom economico arrivato un po’ in ritardo al Sud, rispetto al resto d’Italia: gli italiani, lasciatisi alle spalle gli orrori e la tensione della guerra ormai da un po’, iniziavano a desiderare beni che andassero al di là della semplice “necessità“.

E così proliferarono – liddove già non ci fossero – le pasticcerie e le gelaterie, dando vita, anche in zona, ad una tradizione dolciaria che andasse al di là delle preparazioni strettamente domestiche, che pure sono sempre state presenti sulle tavole dei calabresi (e dei trebisaccesi).

Da allora, e per oltre sessant’anni, è stato un crescendo di creazioni, tutte all’insegna della dolcezza.

Negli anni del “boom” era davvero una chicca, specie per i più piccoli, mangiare un gelato prodotto con la macchina Carpigiani, all’epoca un’innovazione avvenieristica, per il fatto che veniva mantecato al momento.

Prima ancora che una pasticceria-gelateria, però, il bar De Marco divenne sin da subito un punto di aggregazione in quello che, nel corso degli anni, sarebbe diventato il salotto cittadino per eccellenza. All’inizio dell’attività – raccontano i titolari – non era previsto nemmeno un giorno di chiusura e, visto il via vai di auto e camion che attraversava la Nazionale, spesso il bar restava aperto 24 ore su 24.

Il rito dell’acquisto dei pasticcini si svolge ancora oggi, specie la domenica mattina o anche nel pomeriggio, dopo il consueto pranzo del giorno festivo.

Oggi, la pasticceria si è maggiormente aperta alle innovazioni: spazio nel periodo natalizio è concesso ai lievitati, così come alle chiacchiere nell’attesa del Carnevale, in una miriade di gusti differenti, che provano, da un lato, a coniugare il rispetto della tradizione, dall’altro ad assecondare le nuove tendenze.

Andrea Bignardi



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