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A Trebisacce la ceramica come terapia

A Trebisacce realizzare la ceramica artistica diventa attività terapeutica: il laboratorio I Sogni di Minù di Roberta Proto, che ha portato nella cittadina jonica l’arte della ceramica vietrese, ha scelto di dar vita ad un progetto innovativo, con la collaborazione delle psicologhe Eliana Corigliano e Marica Settembrini.
Modellare la ceramica può rappresentare, infatti, una vera e propria attività ricreativa, per staccare la mente da dolori, paure e tensioni sia per il fisico che per la mente. Sarà anche un modo, per i partecipanti, per socializzare: i gruppi di lavoro saranno infatti composti da quattro persone, che si interfacceranno sia con la maestra ceramista che con le esperte che affiancheranno i discenti.
Una bella esperienza senz’altro da sperimentare.

Trebisacce. L’1 e 2 giugno torna la “festa del Biondo”

A Trebisacce, si sa, questo periodo dell’anno è sinonimo di biondo tardivo. Solo in questa città, sulle rive dell’Alto Jonio, e nello specifico nelle meravigliose Vigne, una distesa di circa un centinaio di ettari che cinge l’abitato a Sud, le arance maturano sino al mese di giugno (e, in qualche caso, si conservano sugli alberi perfino oltre). Fino agli anni ’60 questa particolare coltura aveva rappresentato un’importante fonte di sostentamento per decine di “vignaruli“: oggi la sua coltivazione (e, soprattutto, la sua vendita) è ridotta al lumicino, ciononostante la Festa del Biondo è ormai giunta alla sua decima edizione. Quest’anno l’evento di valorizzazione del biondo tardivo si svolgerà tra la Nazionale, i Giardini ed il Lungomare, l’1 ed il 2 Giugno, festa della Repubblica. Come testimonia la locandina allegata che passa in rassegna i vari momenti dell’iniziativa, non mancheranno degustazioni di piatti a base di arancia trebisaccese preparati dagli chef di alcuni ristoranti locali, spettacoli ed intrattenimento musicale.

Anche quest’anno a Trebisacce sventola la Bandiera Blu

Trebisacce si conferma “bandiera blu”: il prestigioso riconoscimento della Fee è stato assegnato alla cittadina jonica, e nello specifico al tratto di litorale che bagna il lungomare cittadino (Riviera dei Saraceni – Viale Magna Grecia – Riviera delle Palme). Si tratta, indubbiamente, di una buona notizia oltre che di un motivo di orgoglio per il territorio, condiviso, in zona, con Villapiana e Roseto Capo Spulico, che potranno anch’esse fregiarsi dell’ambito vessillo.

Fonte: Bandiera Blu 2022: le spiagge migliori d’Italia – la Repubblica

Notizie

Il sito Trebisaccedamare, ci teniamo a sottolinearlo, non è una testata giornalistica, e non ha alcuna velleità di questo tipo. Tuttavia sarà per noi un piacere riportare alcune notizie che possano essere interessanti per il territorio, essendo aperti a contributi e, perchè no, anche informali interviste.

San Giuseppe, la sagra campestre e i “panittelle”: il ricordo

Il 19 marzo la festività di S.Giuseppe è davvero sacrale per la città di Trebisacce. E’ tradizione – eccezion fatta per gli anni di Covid – fare la “scampagnata” in un luogo simbolico, ai piedi del Monte Mostarico, in cui sorge una chiesetta dedicata al Santo che, tra i trebisaccesi, probabilmente non è secondo al santo patrono Leonardo per devozione e venerazione popolare. “La chiesetta dedicata al santo – come ricorda Gaetano La Manna, appassionato di storia e tradizione cittadina – sorge in un luogo, accogliente ricco di vegetazione mediterranea, con profumatissimi pini d’Aleppo e con una vista mozzafiato sul “Trapezakion” di Trebisacce Alta, la marina, il golfo di Corigliano e l’Altopiano silano, mentre ad ovest si possono ammirare il Santuario della Madonna delle Armi e alle spalle della chiesetta il nostro Mostarico”. “Le famiglie – continua La Manna, che ringraziamo per il suo ricordo storico di una tradizione che, per fortuna, non è ancora scomparsa del tutto nonostante le difficoltà degli ultimi anni – si recavano numerose alla Cappella per scegliere il posto migliore all’aperto dove si sarebbe consumato il pranzo. Ma prima il credente si recava nella Cappella del Santo per raccogliersi in preghiera e partecipare alla processione con la statua del Santo: immancabile era l’accompagnamento musicale della banda di Trebisacce, le sue sinfonie arcaiche con zampogne, organetti, tamburelli, e, last but not least, il ballo della tarantella”. Venendo alle tipicità che accompagnavano (e accompagnano) la prima sagra campestre di primavera per eccellenza, La Manna ci ricorda che “in occasione della festività di S. Giuseppe è tradizione sfornare “i panittelle di S Giuseppe”: una sorta di pagnottelle, con uno piu buchetti sulla superficie, che indicano, secondo la tradizione popolare, quanti Padre Nostro si sarebbero dovuti recitare subito prima di consumarle”.

Gaetano La Manna