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“RiAmiano questo lavoro”: a Rocca la serata charity a 4 mani con gli chef Loris Aloia e Rocco Gerundino

“RiAmiamo questo lavoro”: al convento dei frati osservanti di Rocca Imperiale è tutto pronto per una serata a quattro mani che vedrà protagonista la beneficenza e l’incontro tra due chef innamorati del proprio territorio, Luca Loris Aloia de La Rotonda di Trebisacce e Rocco Gerundino del Casale 700 di Amendolara.

L’evento charity, in cui la cucina avrà una forte connotazione territoriale, con un menù improntato alla stagionalità dei prodotti, si svolgerà in collaborazione con la parrocchia Beata Vergine Maria in Rocca Imperiale Centro guidata dal parroco Don Francesco Di Marco.

L’evento punta, oltre che a finalità benefiche, anche al rilancio della professione alberghiero, della ristorazione ed alla valorizzazione dei prodotti territoriale e sarà preceduto alle 18,30, da un incontro di presentazione, cui interverranno, oltre al parroco Don Francesco Di Marco, anche l’avvocato Giuseppe Ranù, primo cittadino di Rocca Imperiale, ed il presidente dell’Unione Regionale Cuochi Calabria Carmelo Fabbricatore.

Il menù

Antipasto:
Hamburger di zucca con gamberi scottato al profumo di limone,uovo e tartufo

Primo piatto:
Gnocchetti di semola con ragù di ricciola in bianco e scaglie di tartufo

Secondo piatto:
Ricciola km0 con carota, patata nocciola mandorla e grattugiata di limone

Dessert:
Mousse di caffè e crumble di ricciola

Trionfo al World Pizza Academy per i pizzaioli trebisaccesi

I pizzaioli trebisaccesi ancora una volta hanno rivestito un ruolo da protagonisti in importanti competizioni nazionali ed internazionali nel mondo dell’arte bianca.

E’ stato il caso del Primo Campionato World Pizza Academy, tenutosi nei giorni scorsi a Roghudi Nuovo, in provincia di Reggio Calabria, nel territorio di Melito di Porto Salvo.

Mustafa Vesalov

A trionfare nella categoria pizza classica è stato Mustafa Vesalov, mentre nella categoria a squadre il team dell’Accademia Pizzaioli Enotria composto dallo stesso pizzaiolo del “Miramare Palace Hotel” insieme a Paolo Andriolo della Pinseria Romana Voglia a Villapiana Scalo e Domenico Gallo ha ottenuto un ottimo terzo posto. Primo posto nella categoria dessert, invece, per Michele Filardi (Lido Capri).

 

Paolo Andriolo

Cinque, complessivamente, le gare di categoria, davvero per tutti i gusti, che hanno visto cimentarsi decine di maestri pizzaioli italiani e non in svariate declinazioni del piatto più popolare al mondo: pizza classica, in pala, contemporanea, dessert, senza glutine. Tre quelle di abilità: pizza larga, veloce e freestyle.

Michele Filardi

Infine, la competizione speciale della pizza a squadre, che ha visto la partecipazione di team che si sono cimentati nella realizzazione di una propria creazione. Il tutto in un clima contraddistinto da una sinergia tra saperi, sapori e abilità che, sicuramente, potrà rinnovarsi con altrettanto successo nelle prossime edizioni.

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Roseto Capo Spulico. Street Fish Festival: quando l’Alto Jonio fa rete.. grazie al pescato locale

Ha portato con sé una ventata di vitalità e contribuito alla sinergia tra i territori costieri dell’Alto Jonio lo “Street Fish Festival”: buona la prima per la kermesse dedicata allo street food di mare che ha animato il lungomare di Roseto Capo Spulico nelle serate di ieri e sabato.

Il pescato locale, la materia prima iconica del territorio è stata l’indiscussa protagonista: a suggellare l’identità della manifestazione il peschereccio Nicola Andrea della famiglia Guttieri, cuore pulsante dell’iniziativa, testimone della storica marineria trebisaccese, ormeggiato nello specchio d’acqua di fronte il Lungomare degli Achei.

Una delle strade rivierasche più affascinanti dell’alto jonio che, per l’occasione, è divenuta un vero e proprio ristorante en-plein-air.

E l’obiettivo corale degli imprenditori, delle realtà associative e dell’amministrazione comunale di Roseto Capo Spulico guidata dal primo cittadino Giovanni Pugliese, che in sinergia hanno promosso ed organizzato l’evento è stato, non a caso, quello di fare network, concretamente, facendo leva su una risorsa, quella del mare, da inquadrare a 360 gradi e non più soltanto nell’ottica della pura balneazione.

In apertura della due giorni di “villaggio enogastronomico” sul Lungomare di Roseto Capo Spulico, a rimarcare le finalità della manifestazione, un interessante tavola rotonda che ha visto la partecipazione, dopo i saluti istituzionali della città del Castrum Petrae, dell’ex primo cittadino di Amendolara, l’avv. Antonello Ciminelli, che ha illustrato il percorso di valorizzazione della nota secca da parte della stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli, del giornalista Andrea Bignardi, che ha ricordato l’importanza del mare quale fattore cardine per lo sviluppo di un turismo enogastronomico che contribuisca alla destagionalizzazione del turismo a Roseto e nell’Alto Jonio, e della nutrizionista Francesca Germano, che ha evidenziato le proprietà benefiche del pesce azzurro, alimento cardine della dieta mediterranea.

Poi, lo show cooking degli chef Andrea Marangi e Biagio Girolamo ha contribuito a rendere ai fornelli la mission dell’evento, valorizzando una materia prima locale di assoluta eccellenza.

Un contributo rilevante all’iniziativa è giunto da Trebisacce, con la partecipazione di Assopec.

Un evento corale per l’intero territorio, in cui si è sperimentata l’unione di intenti fattiva, per il territorio dell’Alto Jonio Cosentino.

Due serate che hanno dato vita ad un evento virtuoso per l’intero territorio, in cui ogni attore ha messo in campo le sue competenze specifiche.

Un esempio di collaborazione costruttiva che qualifica il nostro territorio” ha commentato il presidente di Assopec Trebisacce Nicola Perrone.

Il ringraziamento va al Comune di Roseto guidato dall’Avv.to Giovanni Pugliese per aver dimostrato il suo impegno verso la comunità, proponendo un’iniziativa che ha arricchito il nostro territorio. In particolare il nostro ringraziamento va all’assessore Carmela Fioravanti che con l’evento ha messo in luce l’ attività di pesca che ci contraddistingue, ponendo l’attenzione sulle professionalità locali – si legge in una nota dell’associazione – Un itinerario culinario, alla scoperta della nostra terra, iniziato con un interessante convegno sull’argomento, seguito da uno Show Cooking e da un villaggio enogastronomico in cui gli ospiti hanno assaporato varie specialità di mare. Assopec, contribuisce all’evento, con lo storico peschereccio: Nicola Andrea, il cui ruolo è stato centralissimo nelle due giornate culinarie dedicate al pescato locale, dalla rete…al piatto, garantendo la qualità delle specialità marinare preparate dagli chef rosetani che con dedizione hanno mostrato la loro arte”.

Uno show cooking ad opera di un attore importante operante nel nostro territoio : Slow Food con la Condotta Magna Greacia Pollino rappresentata da Giuseppe Gatto, membro del Comitato esecutivo – conclude la nota dell’associazione degli operatori economici trebisaccesi – Lo Show Cooking ha appassionato tutti i visitatori in piazzetta Azzurra con le gustose preparazioni marinare che hanno deliziato tutti i palati, uno scenario suggestivo e sensoriale complice: Il profumo del mare, del pesce appena pescato, del basilico, dei limoni di Rocca ed a far da cornice un tramonto mozzafiato e la paranza trebisaccese che padroneggiava la costa assieme al Castello Federiciano del 1200 che dominava la scena…..insomma un quadro di Van Gogh in 4D, con l’auspicio di altre opere future in sintonia!

Terre di Levidonia: una piacevole conferma all’insegna del buon gusto dell’Alto Jonio

Undici anni per “Terre di Levidonia”, il ristorante tipico della famiglia Ippolito che guarda dall’alto Trebisacce e la sua meravigliosa costa, proponendo una cucina fortemente ispirata alla tradizione locale.

Era, infatti, il 10 agosto del 2013 quando i fratelli Pasquale e Domenico, insieme ai loro genitori, hanno scelto di dar vita ad un indirizzo che ha saputo dare nuovo impulso alla ristorazione, specie quella contadina, nella zona. Semplicità e atmosfera familiare le parole d’ordine che trovano spazio anche in tavola.

Non solo ristorazione: Terre di Levidonia ha esteso il suo raggio d’azione anche all’ospitalità, puntando sulla ristrutturazione di alcune abitazioni tipiche rurali, nel cuore della vicina Albidona, immerse nella quiete montana del Prepollino, e sapientemente trasformate nel B&B “La Dimora dei Nonni”. Struttura, quest’ultima, che si prepara ad un ulteriore restyling, proprio come quello compiuto in agriturismo, dove sono stati ampliati gli spazi interni e rinnovata l’area giochi per i più piccoli.

Il locale è immerso nel verde, dotato di un ampio parcheggio e di una piacevole area giochi per bambini: il fresco giardino con vista sulla campagna circostante, con il Mar Jonio a fare da sfondo, è affiancato, poi, da una brace a vista, in cui vengono cotte le carni che rappresentano un po’ il fiore all’occhiello della proposta.

L’ esperienza gastronomica, quella al Terre di Levidonia, è sempre una piacevole conferma nel corso degli anni. Il percorso degustativo, all’insegna di porzioni generose e sapori di un tempo, declinati all’insegna della stagionalità, sa sempre sorprendere in positivo.

Immancabile la partenza con una ricca offerta di antipasti: dai salumi della casa (non dimentichiamo che Albidona è la patria del salame crudo), sino a piatti come la stigliola (interiora di capretto con peperoni), peperoni e uova, ricotta della casa con marmellate di fichi e di castagne. Spazio, poi, ai primi piatti: la “pasta di casa” la fa da padrona.

Sanno far emozionare – specie chi non ha il privilegio di poterli degustare ogni giorno – i rascatielli e i frizzuli fatti in casa con il ragù.

Per secondo, ampio spazio alle carni alla brace. Si chiude con i dolci della casa ed i rosoli home made: su tutti l’immancabile limoncello.

Il Chiosco Pepell è Eccellenza Ittica 2023/24

Il Chiosco Pepell è Eccellenza Ittica 2023/24: ad assegnare il riconoscimento la rete “Pescatori in Tavola”, unica guida che seleziona le attività tramite la marineria locale, per guidare il consumatore appassionato del buon pesce, in luoghi che sono a stretto contatto con il pescato fresco e la cultura marinara.

Non poteva, dunque, non essere selezionato un indirizzo, il chiosco della famiglia Guttieri, che con il suo peschereccio ben rappresenta e valorizza la storia della tradizione della marineria locale, ormai praticamente scomparsa.

I prodotti ittici, ormai da qualche anno, sono protagonisti di un’apposita carta che si affianca a quella dei classici panini e delle piadine, un must da gustare fino a tarda ora. Ogni anno non mancano gustose e inedite novità.

“Voglia” di..pinsa romana a due passi da Trebisacce

Voglia è istinto, immediatezza, irruenza. Ma anche tensione all’appagamento. Magari al termine di una giornata di mare, quando si è alla ricerca di aria fresca e sapori leggeri e consoni alle calde e, a volte, torride temperature estive.

Ma Voglia è anche una pinseria romana ubicata in un giardino di una tranquilla area residenziale dell’area jonica cosentina, Villapiana Scalo.

Lo spazio esterno è essenziale ma accogliente, i lumini sospesi tra gli alberi a dare la dimensione e l’atmosfera di una corte.

Quello che colpisce è, senz’altro, il savoir-faire della gestione, affidata a un manager del settore odontoiatrico, Paolo Andriolo: l’obiettivo era quello di distinguersi, in un territorio che si sta aprendo all’arte bianca – e Trebisacce ne è un esempio: la sua è una pinsa romana che strizza l’occhio alla focaccia barese, in modo gustoso e, al tempo stesso, convincente.

Ben strutturato l’impasto, con biga, lievitato 54 ore e con l’88% di idratazione. Le pinse – recita il menù – sono realizzate con farine (tutte biologiche ed OGM free) di grano tenero di tipo 0, di soia, di riso, semola rimacinata di grano duro, olio evo, sale e lievito secco.

Oltre alle classiche, è la sezione dedicata alle “romane” ad essere maggiormente gettonata: i loro nomi sono ispirati a quartieri celebri o note vie della Capitale. Del resto, com’è ben noto, tutte le strade portano a Roma. Anche, e soprattutto, quelle della pinsa.

 

Tante le conferme, ma non mancano nuovi ingressi in carta a rendere, rispetto allo scorso anno, il menù ancora più accattivante.

Tra i “must” da sperimentare ci sono, senz’altro, la “Trionfale”, con fiordilatte, scaglie di baccalà, patate, peperoni cruschi e prezzemolo tritato, per restare in tema calabro-lucano; la “Pariolina”, decisamente più estiva, con culatello, pomodori cuore di bue, bufala e foglie di basilico, o, ancora, la più goduriosa “Aurelia”, con pomodoro cuore di bue, mortadella, stracciatella e crema di pistacchio. Per i più integralisti, si fa per dire, la Salaria.

Il nome sembra non scelto a caso: non è, infatti, semplicemente il richiamo ad una delle più celebri vie che si dipartono dalla Capitale, ma anche alla sapidità propria delle alici dello Jonio e dei capperi e piacevolmente smorzata dalla cipolla di Tropea.

Il risultato finale è, senz’altro, positivo. “Voglia” rappresenta, infatti, una sosta rilassante e gustosa dopo un bagno in acque joniche, accompagnata da una semplice ma curata carta delle birre – rigorosamente artigianali – e, come immancabile dessert, dai Tartufi di Pizzo.

A due passi da Trebisacce, l’esperimento è di sicuro successo: l’obiettivo è quello di estendere il format anche al di fuori della cittadina jonica. Di certo, a breve, non mancheranno ulteriori novità.

La Trattoria del Sole entra nell’associazione “Ristoranti dell’Arte”

La Trattoria del Sole, storico indirizzo trebisaccese, è entrata nel circuito dell’ Associazione Ristoranti dell’Arte. La realtà ha lo scopo di promuovere la buona cucina italiana abbinandola a riproduzioni di opere artistiche, su tavolette in ceramica.

Nel caso specifico, non potrà che esserci una raffigurazione della cittadina Jonica, realizzata su una tavoletta che sarà donata in omaggio a tutti coloro che sperimenteranno il menù dell’arte, che punta a riassumere la filosofia di fondo della trattoria della famiglia Pinelli, da oltre mezzo secolo un riferimento nell’offerta gastronomica trebisaccese e, in generale, dell’Alto Jonio.

Il sipario sul menù dell’arte si apre con una consolidata proposta della trattoria, la fantasia di mare dello Jonio. Cui segue, come primo piatto, uno spaghetto nero con tartare di gamberi viola dello Jonio, calamaro verace, frutti di mare misti, agrumi della Sibaritide e il pistacchio della non lontana Stigliano, in provincia di Matera.

Lo sgombro ai tre pomodorini è, invece, il secondo piatto presentato nel menù, mentre il dessert è un’omaggio ai due agrumi per eccellenza dell’Alto Jonio Cosentino; il limone Igp di Rocca Imperiale ed il biondo Tardivo di Trebisacce, una perla rara nel panorama agrumicolo italiano per la sua maturazione in primavera inoltrata.

Riconoscimenti e..soddisfazioni per l’accademia Pizzaioli Enotria

Riconoscimenti e..soddisfazioni per l’accademia Pizzaioli Enotria, i cui membri si sono distinti in occasione del Campionato della Pizza Contemporanea organizzato nei giorni scorsi a Grottaglie, in provincia di Taranto.

Primo posto nella categoria gourmet a Francesco Zumpano, terzo posto per Mustafa Vesalov.

Lillo Milanese, invece, si è distinto nella competizione internazionale “Expocook”, nell’ambito del team vincitore della kermesse.

Traguardi, questi ultimi, che aprono le porte su un nuovo ed importante appuntamento in programma per il prossimo martedì 26 Marzo proprio a Trebisacce, città sede dell’associazione, presso la Pizzeria “Da Mario a Mare” sita all’interno dell’Hotel Stellato: il maestro pizzaiolo partenopeo Antonio Starita, della celebre pizzeria che porta il suo cognome, sarà protagonista, insieme a Saverio Ciampi, di un viaggio nel tempo alla scoperta della storia e dei metodi tradizionali di produzione della pizza napoletana Stg.

Panoramica ancora chiusa: il Comitato incontra la consigliera regionale Straface

Via Bettino Craxi a Trebisacce (nota ai più come “Strada Panoramica”) resta ancora chiusa (da oltre sette mesi) al transito con conseguenti (e rilevanti) disagi ma si intravedono spiragli per una sua riapertura mentre i residenti continuano a dare battaglia.

La questione è, infatti, giunta all’attenzione della consigliera regionale Pasqualina Straface, che ha accolto, visitando l’invito del locale comitato di quartiere a fare il punto sulla problematica, auspicando una rapida conclusione dei lavori, e delle conseguenti criticità.

Facendo leva, innanzitutto, sul confronto previsto per il prossimo 2 Gennaio con il nuovo commissario del Consorzio di Bonifica Giacomo Giovinazzo.

La Panoramica prima della sua chiusura, consentiva un collegamento rapido tra il centro, la Marina ed il quartiere Pagliara bypassando la pericolosa Statale 106 – ora percorsa anche dagli scuolabus – e le anguste vie che si dipartono dal borgo antico: la sua vicenda resta ancora ferma dall’ormai lontano 19 Maggio del 2021, quando vi fu la consegna parziale dei lavori di regimentazione del Torrente Fosso Fiorentino con la relativa messa in sicurezza dell’agro adiacente, ad opera del Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini dello Jonio Cosentino.

Non vi sarebbero, secondo i membri del Comitato, condizioni pregiudiziali ad una rapida riapertura della rotabile, già protrattasi per molto tempo. La consigliera Straface, a margine dell’incontro, si è impegnata ad attivare un tavolo tecnico di confronto con il commissario in pectore dell’ente, Giacomo Giovinazzo, che si insedierà a partire dal 1 Gennaio, nel giorno successivo al Capodanno.

Il comitato, da parte sua, ha ricordato i disagi con cui la popolazione è costretta, suo malgrado, a convivere: “E’ limitata – si legge in una nota dell’organizzazione di quartiere – la libertà di circolazione all’interno del paese, servizi sanitari peggiorati per le tempistiche di soccorso, servizi delle Forze dell’Ordine allungati, scuolabus costretti a percorrere ex Strada statale 106 senza cinture di sicurezza per i bambini, oltre al rischio di presenze ridotte, per il prossimo anno scolastico della Scuola Elementare “Pertini” nei pressi della chiusura, difficoltà di raggiungere celermente il Pronto Soccorso per tutti coloro che abitano nei pressi della chiusura“.

L’incontro è avvenuto sul luogo della chiusura, ed ha visto la partecipazione di alcuni importanti esponenti del comitato, tra cui: il Vicepresidente Natale Auriemma assieme ad una rappresentanza del Direttivo (Debora Algieri, Arch. Maria Carmela Cataldi, Domenica Paladino, Leonardo Ugolini, Aurelio Pietro ed Antonio Santagada); oltre ai presidenti dell’ Assopec Nicola Perrone e dell’Avis Giuseppe Madera.

Un incontro che, per giungere al suo primo risultato, ovvero quello della convocazione di un incontro il prossimo 2 Gennaio, ha visto un’operatività diretta della consigliera regionale che si è rivolta sia al commissario uscente Italo Antonucci, sia al Rup Vincenzo Straface.

Lo stallo, si legge nella nota del Comitato, sarebbe stato imputato ad “una questione finanziaria legata alla cessazione del Consorzio di Bonifica” ed alla “richiesta di rescissione del contratto” da parte della ditta appaltatrice.

C’è attesa, dunque, per i futuri sviluppi: i cittadini della zona, tuttavia, continuano a promettere battaglia, specie nel caso in cui non si dovesse giungere ad una soluzione tempestiva: “Non aspetteremo le prossime campagne elettorali per la riapertura della strada, noi membri del Comitato siamo pronti a consegnare le tessere elettorali qualora non dovesse arrivare una soluzione. Le istituzioni devono esserci sempre, non solo nei momenti di visibilità“.

Andrea Bignardi

Il cenone della Vigilia: le tredici portate della tradizione secondo la Trattoria del Sole

Tredici portate come da rituale contraddistinguono il cenone della vigilia di Natale in Calabria. Tante le variazioni sul tema da provincia a provincia e da città a città, ma l’usanza di fondo, storicamente consolidata, è quella che si reitera nelle case dei trebisaccesi attenti alla tradizione.

Una cena, quella della Vigilia di Natale, da consumare rigorosamente a casa, in compagnia dei propri cari, all’insegna dei piatti della tradizione. E’ abbastanza insolito scegliere di trascorrerla fuori: tuttavia, i ristoratori, anche tra le mura delle proprie case, onorano e difendono le usanze culinarie del territorio. Non senza un tocco creativo: segue questo “mood” la Trattoria del Sole di Domenico Pinelli, che tra i ristoranti trebisaccesi – in tanti sono patrimonio di assoluta eccellenza – rappresenta senz’altro uno dei più aderenti alla tradizione.

La materia prima che giunge in tavola dalle acque dello Jonio è, senz’altro, protagonista: si inizia, in chiave rigorosamente trebisaccese, con le frittelle di sardella, per passare, poi ad una triade di baccalà (in pastella, con i peperoni cruschi, con la cipolla bianca all’agro).

Altra protagonista di un pescato rigorosamente a km 0 è la seppia, grigliata con cipollotto nero e peperone in frantumi o, ancor più aderente ai canoni della tradizione, “scattuliata”.

Poi, un di primi: ecco lo spaghettone con baccalà e lo spaghettone con alici e mollica, pienamente in aderenza alla tradizione locale.

Ed ecco che, poi, torna protagonista il pescato del giorno, con il dentice della Secca di Amendolara ai tre pomodori, accompagnato dai cicorie ammollicate, dentice ai tre pomodori, finocchi in insalata con melograno, broccoli saltati con cruschi. Gran chiusura con la frutta secca, i cannariculi e la giurgiulena al sesamo.