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Il cenone della Vigilia: le tredici portate della tradizione secondo la Trattoria del Sole

Tredici portate come da rituale contraddistinguono il cenone della vigilia di Natale in Calabria. Tante le variazioni sul tema da provincia a provincia e da città a città, ma l’usanza di fondo, storicamente consolidata, è quella che si reitera nelle case dei trebisaccesi attenti alla tradizione.

Una cena, quella della Vigilia di Natale, da consumare rigorosamente a casa, in compagnia dei propri cari, all’insegna dei piatti della tradizione. E’ abbastanza insolito scegliere di trascorrerla fuori: tuttavia, i ristoratori, anche tra le mura delle proprie case, onorano e difendono le usanze culinarie del territorio. Non senza un tocco creativo: segue questo “mood” la Trattoria del Sole di Domenico Pinelli, che tra i ristoranti trebisaccesi – in tanti sono patrimonio di assoluta eccellenza – rappresenta senz’altro uno dei più aderenti alla tradizione.

La materia prima che giunge in tavola dalle acque dello Jonio è, senz’altro, protagonista: si inizia, in chiave rigorosamente trebisaccese, con le frittelle di sardella, per passare, poi ad una triade di baccalà (in pastella, con i peperoni cruschi, con la cipolla bianca all’agro).

Altra protagonista di un pescato rigorosamente a km 0 è la seppia, grigliata con cipollotto nero e peperone in frantumi o, ancor più aderente ai canoni della tradizione, “scattuliata”.

Poi, un di primi: ecco lo spaghettone con baccalà e lo spaghettone con alici e mollica, pienamente in aderenza alla tradizione locale.

Ed ecco che, poi, torna protagonista il pescato del giorno, con il dentice della Secca di Amendolara ai tre pomodori, accompagnato dai cicorie ammollicate, dentice ai tre pomodori, finocchi in insalata con melograno, broccoli saltati con cruschi. Gran chiusura con la frutta secca, i cannariculi e la giurgiulena al sesamo.

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